mercoledì 2 febbraio 2011



A me a dirla tutta non è che mi sia mai sembrata una gran cosa, questo Giro di Francia. Un pugno di scalmanati in pantaloncini che si arrampicano fino sopra a una montagna in groppa a un pezzo di ferro con due ruote.
Mah. Uno deve essere terrorizzato niente male. Per pedalare così, dico. No? Devi averci una qualche paura invincibile, per ficcarti in questa cosa. Una paura che devi proprio fuggire. Ci sarà qualche demone che ti sta alle costole e non riesci nemmeno a voltarti. Qualche demone di quelli grossi.

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Mio padre vende cappelli. Perché suo padre vendeva cappelli, e il padre di suo padre eccetera. Mio padre non è di quelli che cambiano certe tradizioni.
Tutti voi avrete un cappello, no?
Sicuro. Ficcato in qualche armadio, in un cassetto, in fondo, che
nemmeno ve lo ricordate più di averlo.
Oppure magari ce l’avete proprio in mano in questo momento. Toccatelo, allora, questo cappello.
Sentitene il tessuto, la forma. Assaporatelo. Fatelo vostro.

E ora ditemi: è il vostro cappello?

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Lo consiglio caldamente a tutti!
All'inizio è molto divertente e fa riflettere sulle piccole cose. Originali le descrizioni, ma pur sempre molto accurate.
L'ambientazione è la nostra Italia, penso non poi tanti anni fa. Ho un padre a cui piacciono le biciclette ed io adoro i cappelli anche se ancor non ho trovato il mio...non potevo non leggerlo.
Lettura scorrevole per nulla noiosa.

Potete acquistarlo cliccando [ qui ]

Ah giusto non dimentichiamoci l'autore (come diceva la mia prof. di Italiano):
Francesco Fracassi

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